Nella trasparenza dei suoi veli
Di Pierfranco Bruni Aveva il passo di una farfalla. Leggera nel vento. Una farfalla che si posa su una rosa blu. Indossava un velo di seta nella trasparenza del rosso e la sua nudità era la luce dello sguardo. Mi osservò. Con gli occhi tra le scintille di una stella mi disse soltanto. “Non credere che la vita sia soltanto la vita e la vita sia soltanto la realtà. Ognuno di noi ha sempre tre mele. Una per la speranza. Una per il tempo che va e viene. Una per il sorriso che non bisogna mai perdere. L’amore porta con sé sempre queste tre mele”. Mi smarrì la dolcezza della sua voce. La sua sensualità aveva il mare tra le parole e le parole sembrano raccogliere l’eco delle onde che si infrangono su un taglio di scoglio. La osservai. I suoi occhi. Quegli occhi. Il viso quasi coperto dai veli che il vento spingeva sulle gote. I capelli, a volte, nell’intreccio delle sue mani… Le sue mani. Le sue mani erano linguaggio e in un solo gesto raccontavano. “La vita è sempre una leggenda”. Mi disse. Aggiunse: “Non dimenticarlo”. “Cammina come se nessuno ti vedesse. Viaggia come se avessi lo sguardo di Dio nei tuoi pensieri, perché Dio resterà sempre nei tuoi pensieri. Quando ti troverai ad attraversare il deserto non temere. La sabbia tu guiderà con le sue tracce, ma non cercare di voltarti perché on troverai più alcuna traccia. Tutto sarà ricoperto dalle dune. Ama. Non amare soltanto”. Poi, con gli occhi nel sogno: Ama abbastanza. Bisogna amare abbastanza per non smarrire e se ami abbastanza tutto il resto ti sembrerà meno del giusto. Amare abbastanza è pregare…”. Non avrei smesso di ascoltarla. Dissi soltanto: “Chi sei…”. Mi rispose: “Non domandartelo. Io sono stata regina del vento e poi della luna e poi sono qui per dirti che c’era una volta o forse c’era una volta una nuvola… Le nuvole non si possono prendere e racchiuderle in una mano… Tutto accadrà perché tutto deve accadere come è giusto che sia… Ma non porti alcuna domanda e lasciati accarezzare dalla luce…”. Così: “Il sole la luna e la notte… La notte ha sempre la sua luce… Forse c’era una volta una notte che non credeva che l’alba potesse giungere e poi caddero le tre mele, caddero da una stella e gli occhi della notte ebbero il silenzio della Grazia…”. Si allontanò. Come era giunta. Nella trasparenza dei suoi veli in un rosso di tramonto. Le linee del suo corpo avevano la bellezza della danza della rosa del deserto. Tutto fu detto. Tutto si perderà. Soltanto il necessario resterà. E il vento avrà la trasparenza dei suoi veli di seta. |