Nulla ho smarrito.
Il tempo è la consuetudine misurata delle nostre solitudini che raccoglie desideri di marinai assopiti tra un'ombra di ricordi e paesi viaggiati alla ricerca di non so più cosa. Mi sveglio come in un sogno trafelato e siete sempre qui con i vostri sorrisi stanchi e la vostra allegria nel vedermi ritornato dalle mie isole se pur inquieto e mai sconfitto. Ho da farmi perdonare silenzi non voluti e distanze non desiderate lungo i passi del nostro esistere tra il vento di una palma danzante e le tartarughe rubate nell'infanzia di un giardino che sfoglia le ultime rose. |
Siete sempre più presenti
e mi camminate dentro abitandomi le giornate e se non fosse per una casa vuota che ha i vostri profumi e le vostre voci io vi immaginerei sempre lì con il vostro colloquiare tra un tono basso e uno gridato. Se non avessi smarrito l'orologio non avrei viaggiato tra nostalgie e rimpianti. Una volta non credevo ai rimpianti e oggi invadono i miei pensieri. Quante cose avrei potuto fare e non ho fatto. Quanti abbracci. Quante parole avrei potuto dare e raccogliere e tacere è stato un vizio. So che non sarete
mai distanti e mai distratti perché in questo amore che non finisce mai voi sarete ancora il porto ed io una vela tra i vostri occhi e i pensieri miei che resteranno i vostri e i vostri che saranno nei miei. |
Ora mi incammino.
Ancora di notte. Lo squillo del telefono nelle ore più impensabili non mi fa più temere. Ho il coraggio dei viaggianti tra una sosta non prevista e una partenza mai creduta. |