Per amarti oltre ti scrivo per restare infinito
Pierfranco Bruni
Perché scriverti. Perché scriverti una breve lettera.
Potevo dirti tutto a voce. Ascoltami comunque.
Osservo le piante del giardino.
I fiori bianchi della notte sembrano scintille. I cigni continuano a volare.
Ed io fermo la loro immagine nel solco degli anni.
Così la mia lettera.
Pierfranco Bruni
Perché scriverti. Perché scriverti una breve lettera.
Potevo dirti tutto a voce. Ascoltami comunque.
Osservo le piante del giardino.
I fiori bianchi della notte sembrano scintille. I cigni continuano a volare.
Ed io fermo la loro immagine nel solco degli anni.
Così la mia lettera.
"Ti aspettavo. Amante mia. Non ti scrivo con la sabbia ma con la terra. Ironia? Certo. In parte però. Sempre si gioca alla fuga e al nascondersi dietro la tenda piú lunga per poi farsi ritrovare con il sorriso.
Ma arriva un giorno in cui ti accorgi che la tenda non c'è più o che è diventata corta e sei visibile e rintracciabile o che il sorriso è stato dimenticato. Oppure che il gioco è stato rapito o che il tempo non ha più spazio nel suo mosaico.
Ma io non solo ti aspettavo ti aspetto ancora ... Pur essendo una errante con e senza metafore.
E se sono una fuga o un viaggio non lo sono per mestiere o vocazione. Io sono un errante.
Io e te siamo un destino anzi abbiamo intrecciato i destini in uno solo e nulla cerchiamo, nulla vendiamo nulla affidiamo agli echi improvvisi dell'ora tarda in cui ti scrivo.
Concedimi di dirti che resto anche un mercante di sogni e di pietre, come tutti gli erranti, e sai che custodire il tuo sguardo è viverti nell'immenso ...
Sai amore mio, anche tu conosci una stanza sul mare ed ha una tenda lunga che sembra un mantello e le onde hanno il rumore leggero delle nostre albe nei mattini delle estati.
Sempre ti aspetto e tu aspettami.
Ti porterò nel paese dove le parole non hanno senso.
E il nostro amore sarà una farfalla tra i tuoi capelli tra le nostre mani e nelle case di roccia sulla scogliera degli orizzonti...
Un giorno ricorderemo con nostalgia tutto ciò perché la nostalgia aggredisce. Sempre. È fatta di memoria e di sogni nascosti.
Nella nostalgia fino a quando ci saremo tutto non muore. Non muore. Ma morirà con noi.
Si trasformerà in memoria.
Ora mi sorprendo a raccontarti e a raccontarmi e capisco che bisogna smettere con le parole e farsi sorprendere del silenzio è la vera vita. Non ti saluto come sempre.
Sono onde con la brezza del vento e la notte buia
che ascolta i nostri silenzi.
Ti prenderei tra le braccia
per custodire cosa vivi vivendomi.
Ancora tra le mie mani il tempo
ha la nostra pazienza.
Sei bella con la tua malinconia
con la mia nostalgia.
Ti saluto aspettandoti.
Questa notte ho dormito nella mia grande casa di paese.
Qui tutto è nostalgia e tutto è memoria.
Ritornerò spesso Qui e qui Ti aspetto.
Ti bacio nelle pieghe delle malinconie".
Finisce qui la mia lettera.
Lettera per un amore.
Breve.
Con parole mai nascoste.
Tutto ha ancora un senso.
Sì. Le metafore sono segni.
I sogni sorprendono.
Si fanno vita e tu sei vita.
È una Lettera ma è anche il capitolo di un mio libro.
Vedo spesso i cigni volare. Possono i cigni volare?
Ti bacio.
I cigni....
Ma arriva un giorno in cui ti accorgi che la tenda non c'è più o che è diventata corta e sei visibile e rintracciabile o che il sorriso è stato dimenticato. Oppure che il gioco è stato rapito o che il tempo non ha più spazio nel suo mosaico.
Ma io non solo ti aspettavo ti aspetto ancora ... Pur essendo una errante con e senza metafore.
E se sono una fuga o un viaggio non lo sono per mestiere o vocazione. Io sono un errante.
Io e te siamo un destino anzi abbiamo intrecciato i destini in uno solo e nulla cerchiamo, nulla vendiamo nulla affidiamo agli echi improvvisi dell'ora tarda in cui ti scrivo.
Concedimi di dirti che resto anche un mercante di sogni e di pietre, come tutti gli erranti, e sai che custodire il tuo sguardo è viverti nell'immenso ...
Sai amore mio, anche tu conosci una stanza sul mare ed ha una tenda lunga che sembra un mantello e le onde hanno il rumore leggero delle nostre albe nei mattini delle estati.
Sempre ti aspetto e tu aspettami.
Ti porterò nel paese dove le parole non hanno senso.
E il nostro amore sarà una farfalla tra i tuoi capelli tra le nostre mani e nelle case di roccia sulla scogliera degli orizzonti...
Un giorno ricorderemo con nostalgia tutto ciò perché la nostalgia aggredisce. Sempre. È fatta di memoria e di sogni nascosti.
Nella nostalgia fino a quando ci saremo tutto non muore. Non muore. Ma morirà con noi.
Si trasformerà in memoria.
Ora mi sorprendo a raccontarti e a raccontarmi e capisco che bisogna smettere con le parole e farsi sorprendere del silenzio è la vera vita. Non ti saluto come sempre.
Sono onde con la brezza del vento e la notte buia
che ascolta i nostri silenzi.
Ti prenderei tra le braccia
per custodire cosa vivi vivendomi.
Ancora tra le mie mani il tempo
ha la nostra pazienza.
Sei bella con la tua malinconia
con la mia nostalgia.
Ti saluto aspettandoti.
Questa notte ho dormito nella mia grande casa di paese.
Qui tutto è nostalgia e tutto è memoria.
Ritornerò spesso Qui e qui Ti aspetto.
Ti bacio nelle pieghe delle malinconie".
Finisce qui la mia lettera.
Lettera per un amore.
Breve.
Con parole mai nascoste.
Tutto ha ancora un senso.
Sì. Le metafore sono segni.
I sogni sorprendono.
Si fanno vita e tu sei vita.
È una Lettera ma è anche il capitolo di un mio libro.
Vedo spesso i cigni volare. Possono i cigni volare?
Ti bacio.
I cigni....