La vita è sempre un ritrovarsi anche quando ci sono solo ricordi ed echi
C'è sempre un tempo che passa nel passaggio del tempo. Come un temporale nei giorni che si consumano nello spazio delle ore.
Sono nel cerchio magico e sembrano parlarsi i cinque fratelli. Ma non lasciano corridoi ai linguaggi della mente. C'è solo l'anima che interpella ciò che usiamo chiamare ricordo. Come un vento che schiaffeggia le imposte.
Io mi sento come un cercatore di conchiglie. Sono un cercatore di conchiglie che ascolta tra le tempeste e le calmate il mare.
In ogni conchiglia ci sono i vuoti che fanno eco. Gli echi sono richiami di tempo che interpella tutto ciò che è andato via. Si va via perché viviamo di partenze.
Io non ho conosciuto la nonna Giulia. È andata via in un volo di gabbiani sei anni prima che io nascessi. Ma è come se fosse rimasta sempre una presenza assidua in un tempo che, anche esso, è andato via, ma che ha sempre la sua presenza nel mio nostro camminare.
Quattro dei cinque fratelli hanno chiamato una figlia con il nome della nonna. Un nome che ritorna e che è un girotondo.
Zio Adolfo. Zio Mariano. Mio padre. Zio Gino. Soltanto zio Pietro non ha tenuto fede a questa tradizione.
Ma nelle famiglie, nobili e borghesi, la tradizione non è soltanto un rito e un culto. Resta un tradizione tracciata tra i segni del rispetto e della fedeltà.
Le storie si intrecciano e intrecciandosi dichiarano un senso e un orizzonte. Ascolto ancora ina volta "Parlami d'amore mariu'".
Quante parole nascoste recitano i luoghi?
Zio Pietro mi spiega cosa è una fotografia e qual è la differenza tra uno scatto e l'immagine.
Zio Gino mi fa capire cosa è una delibera consiliare.
Zio Mariano cerca di convincermi. Mio padre non smette di vivere nel mio pensiero.
Zio Pietro continua a disegnare geometrie tra linee geometriche.
Mio padre ormai è soltanto una,voce che ha la fedeltà nello sguardo.
Di fedeltà e di eleganza hanno vissuto Pietro. Gino. Mariano, Adolfo e Italio chiamato anche Virgilio come mio figlio.
C'è sempre una conchiglia nella vita.
La conchiglie nei simboli che custodiscono memoria ha il tambureggiare delle parole. Anche di quelle assenti. Una grande memoria non si cancella. Intanto il tempo cammina.
Cammina cammina e poi si fa vento. Come nelle favole.
C'era una volta... Non comincia una fiaba o una favola o una leggenda...
Ma la vita è sempre un ritrovarsi ed io ho ritrovato i cinque fratelli nella loro nobiltà e in una storia di vite di geografie di esistenze...
La vita è sempre un ritrovarsi anche ora che il tempo sembra una roccia pur nella cerca di una malinconia che è vita e ritrovando i cinque fratelli ritrovo anche le mie vie...
Sono nel cerchio magico e sembrano parlarsi i cinque fratelli. Ma non lasciano corridoi ai linguaggi della mente. C'è solo l'anima che interpella ciò che usiamo chiamare ricordo. Come un vento che schiaffeggia le imposte.
Io mi sento come un cercatore di conchiglie. Sono un cercatore di conchiglie che ascolta tra le tempeste e le calmate il mare.
In ogni conchiglia ci sono i vuoti che fanno eco. Gli echi sono richiami di tempo che interpella tutto ciò che è andato via. Si va via perché viviamo di partenze.
Io non ho conosciuto la nonna Giulia. È andata via in un volo di gabbiani sei anni prima che io nascessi. Ma è come se fosse rimasta sempre una presenza assidua in un tempo che, anche esso, è andato via, ma che ha sempre la sua presenza nel mio nostro camminare.
Quattro dei cinque fratelli hanno chiamato una figlia con il nome della nonna. Un nome che ritorna e che è un girotondo.
Zio Adolfo. Zio Mariano. Mio padre. Zio Gino. Soltanto zio Pietro non ha tenuto fede a questa tradizione.
Ma nelle famiglie, nobili e borghesi, la tradizione non è soltanto un rito e un culto. Resta un tradizione tracciata tra i segni del rispetto e della fedeltà.
Le storie si intrecciano e intrecciandosi dichiarano un senso e un orizzonte. Ascolto ancora ina volta "Parlami d'amore mariu'".
Quante parole nascoste recitano i luoghi?
Zio Pietro mi spiega cosa è una fotografia e qual è la differenza tra uno scatto e l'immagine.
Zio Gino mi fa capire cosa è una delibera consiliare.
Zio Mariano cerca di convincermi. Mio padre non smette di vivere nel mio pensiero.
Zio Pietro continua a disegnare geometrie tra linee geometriche.
Mio padre ormai è soltanto una,voce che ha la fedeltà nello sguardo.
Di fedeltà e di eleganza hanno vissuto Pietro. Gino. Mariano, Adolfo e Italio chiamato anche Virgilio come mio figlio.
C'è sempre una conchiglia nella vita.
La conchiglie nei simboli che custodiscono memoria ha il tambureggiare delle parole. Anche di quelle assenti. Una grande memoria non si cancella. Intanto il tempo cammina.
Cammina cammina e poi si fa vento. Come nelle favole.
C'era una volta... Non comincia una fiaba o una favola o una leggenda...
Ma la vita è sempre un ritrovarsi ed io ho ritrovato i cinque fratelli nella loro nobiltà e in una storia di vite di geografie di esistenze...
La vita è sempre un ritrovarsi anche ora che il tempo sembra una roccia pur nella cerca di una malinconia che è vita e ritrovando i cinque fratelli ritrovo anche le mie vie...