L'alba non ha silenzi e noi restiamo un cerchio!
Pierfranco Bruni
Pierfranco Bruni
L'alba non ha silenzio.
È un raccontare la fine della sera. Si raccontano sempre le ore che sono state.
Si raccontano non per ricordarle ma per affidare le ore agli oblii della nostalgia.
Io sono un vagante.
Mi lascio raccogliere dalle stelle e mi affido alla pazienza di Dio.
Il Dio è il Sempre.
Ma voglio raccontarmi e raccontarvi un ricordo per fissarlo nel destino della memoria.
C'era il fresco del mattino. Un giorno lo sciamano Aquila di Rugiada disse:
"Non pensare mia che la vita non abbia un senso. Fai in modo che la tristezza non sia uno specchio.
Cammina. Cammina sempre. Non osservare il vento. Non vivere le parole. Ma non camminare rischiando il nulla.
Non perderti pensando che la luna ti riporterà i passi della memoria. Non ascoltare le voci del vuoto".
E dopo una pausa e una luna triste Aquila della Rugiada tirando una boccata alla pipa ancora pronunciò :
"Fermati nel viaggio pur vivendo costantemente il suo cammino e fa che il viaggio sia il tuo desiderio e il tuo destino.
Non smettere di raccogliere i suggerimenti dell'ironia. Custodisci il canto delle aquile e il loro volo sarà una freccia nei paesaggi del tuo sguardo. La pazienza sarà sempre la tua forza soltanto quando toccherà la ragione e il cuore. Fa che la tua vita sia un ricordare e un dimenticare.
Un distacco e una presenza. Fa che la tua vita sia la tua vita. Fa che la bellezza sia la tua bellezza. E quando le nuvole saranno ombre non pensare mai alla notte, ma al sole perché ovunque ti cerca, anche nel buio, anche nelle lacerazioni dei dolori, negli strazi delle attese vane. Fa che la tua vita sia la Vita e non smarrirti dentro la danza delle nuvole.
Sii sempre paziente e mai toccato dall'ira ".
Poi Aquila di Rugiada lasciò il campo. Partì.
Era giunto il tempo delle partenze e la sua confessione era giunta al termine.
Da solo prese la via della Collina Sacra.
Disse soltanto: "Vedo sette tende nelle lontananza oltre il fiume. E vedo anche altro. Giungeranno gli uomini che non credono alle aquile e dovete cedere il nostro campo. Siate forti. Guerrieri. Ma cercate di essere coraggiosamente guerrieri di Luce. È facile fronteggiare il nemico con le armi. Nelle guerre e nella vita. Non è facile fronteggiarlo con la pazienza e la Luce. Io vi invito ad usare prima di tutto la pazienza. Poi il vento ci dirà".
Dicendo questo Aquila di Rugiada si avviò verso il campo seminato dalle stelle. Si senti un canto.
Una recita.
Una preghiera.
Gli Uomini Spirito sanno capire e mai infuriano. Una volta raggiunta la Collina Sacra il Sole diventa Pioggia e il vento si placa e comincia a cessare completamente.
Il fiume la prateria o il deserto restano uno scenario. Dopo qualche giorno una voce che sembrava un uragano pronunciò una parola che diceva :
"Non sarò distante. Sarò molto più vicino di quanto possiate credere. Ma io saprò vivere soltanto nella lontananza cercando di non farvi soffrire. Ma affidatevi a Dio. Dio vi condurrà verso la salvezza. Dio è salvezza. Gli uomini conoscono il male. La terrà si ribellerà. Tutto ha un senso. I popoli. Le civiltà. Il cammino. Siamo in cerchio".
L'alba non ha silenzi e noi restiamo un cerchio!
È un raccontare la fine della sera. Si raccontano sempre le ore che sono state.
Si raccontano non per ricordarle ma per affidare le ore agli oblii della nostalgia.
Io sono un vagante.
Mi lascio raccogliere dalle stelle e mi affido alla pazienza di Dio.
Il Dio è il Sempre.
Ma voglio raccontarmi e raccontarvi un ricordo per fissarlo nel destino della memoria.
C'era il fresco del mattino. Un giorno lo sciamano Aquila di Rugiada disse:
"Non pensare mia che la vita non abbia un senso. Fai in modo che la tristezza non sia uno specchio.
Cammina. Cammina sempre. Non osservare il vento. Non vivere le parole. Ma non camminare rischiando il nulla.
Non perderti pensando che la luna ti riporterà i passi della memoria. Non ascoltare le voci del vuoto".
E dopo una pausa e una luna triste Aquila della Rugiada tirando una boccata alla pipa ancora pronunciò :
"Fermati nel viaggio pur vivendo costantemente il suo cammino e fa che il viaggio sia il tuo desiderio e il tuo destino.
Non smettere di raccogliere i suggerimenti dell'ironia. Custodisci il canto delle aquile e il loro volo sarà una freccia nei paesaggi del tuo sguardo. La pazienza sarà sempre la tua forza soltanto quando toccherà la ragione e il cuore. Fa che la tua vita sia un ricordare e un dimenticare.
Un distacco e una presenza. Fa che la tua vita sia la tua vita. Fa che la bellezza sia la tua bellezza. E quando le nuvole saranno ombre non pensare mai alla notte, ma al sole perché ovunque ti cerca, anche nel buio, anche nelle lacerazioni dei dolori, negli strazi delle attese vane. Fa che la tua vita sia la Vita e non smarrirti dentro la danza delle nuvole.
Sii sempre paziente e mai toccato dall'ira ".
Poi Aquila di Rugiada lasciò il campo. Partì.
Era giunto il tempo delle partenze e la sua confessione era giunta al termine.
Da solo prese la via della Collina Sacra.
Disse soltanto: "Vedo sette tende nelle lontananza oltre il fiume. E vedo anche altro. Giungeranno gli uomini che non credono alle aquile e dovete cedere il nostro campo. Siate forti. Guerrieri. Ma cercate di essere coraggiosamente guerrieri di Luce. È facile fronteggiare il nemico con le armi. Nelle guerre e nella vita. Non è facile fronteggiarlo con la pazienza e la Luce. Io vi invito ad usare prima di tutto la pazienza. Poi il vento ci dirà".
Dicendo questo Aquila di Rugiada si avviò verso il campo seminato dalle stelle. Si senti un canto.
Una recita.
Una preghiera.
Gli Uomini Spirito sanno capire e mai infuriano. Una volta raggiunta la Collina Sacra il Sole diventa Pioggia e il vento si placa e comincia a cessare completamente.
Il fiume la prateria o il deserto restano uno scenario. Dopo qualche giorno una voce che sembrava un uragano pronunciò una parola che diceva :
"Non sarò distante. Sarò molto più vicino di quanto possiate credere. Ma io saprò vivere soltanto nella lontananza cercando di non farvi soffrire. Ma affidatevi a Dio. Dio vi condurrà verso la salvezza. Dio è salvezza. Gli uomini conoscono il male. La terrà si ribellerà. Tutto ha un senso. I popoli. Le civiltà. Il cammino. Siamo in cerchio".
L'alba non ha silenzi e noi restiamo un cerchio!