Scrivere. Raccogliere pensieri. Oppure scrivere senza nulla raccogliere e affidare tutto alla malinconia. Io sono destino di erranza.
Ci fu un tempo in cui il pensiero si fece forma.
Il tempo c'è sempre stato.
Ci sarà. Io sono errante. Erranza.
Ho vissuto con l’erranza tra i passi. Sono passati anni.
Annilunghi!
Forse ci saranno altri lunghi giorni ma l’autunno incalza.
11 ottobre.
21 dicembre.
Sono date di calendario. Numeri indelebili.
Non catturò il vento. Perché il vento divenne marea. Il tempo.
La marea e il vento si incontreranno e resteranno intrecciati. Un giorno.
Si incontrarono Luna Bianca e Tramonto sull'Orizzonte.
Tutto divenne nuvola.
Nuvola fuoco orizzonte gioco maschere. Le maschere a volte sono nell'anima. Io sono nell’erranza. Suono di divino. Siamo anima e divino.
Io cammino tra i miei passi ma mia madre non smette di parlarmi.
Madre mia cosa dirti ancora?
Chiudiamo il libro?
Solo il libro. Ma quando il libro diventa vita la vita cambia.
La vita ti cambia e si respirano i sentieri che saranno terre e mari.
Il resto poi sarà un'altra cosa. Tra te e me. Ci racconteremo la favola delle stagioni. Le stagioni avranno colore e tempeste malinconia e pioggia...
Però...
LUNA BIANCA
disse a
TRAMONTO SULL'ORIZZONTE:
"Non dubitare mai. L'amore ha un suo senso se l'amore conosce certezza. Le nuvole
sono nel capriccio del vento. Tu ama. Semplicemente ama. Amare significa vivere intensamente e ritrovarsi nella memoria".
E TRAMONTO SULL'ORIZZONTE
rispose:
"Io ti cerco per sconfiggere non solo la mia solitudine ma per offrirti l'amore. Il resto è nella foresta. Non mi servono le asce. Fai in modo di restare nella mia tenda. Ti cercherò oltre che nella tenda del mio cuore anche tra le stanze dell’anima. Tu sei la mia Casa".
Ci fu un tempo in cui il pensiero si fece forma.
Il tempo c'è sempre stato.
Ci sarà. Io sono errante. Erranza.
Ho vissuto con l’erranza tra i passi. Sono passati anni.
Annilunghi!
Forse ci saranno altri lunghi giorni ma l’autunno incalza.
11 ottobre.
21 dicembre.
Sono date di calendario. Numeri indelebili.
Non catturò il vento. Perché il vento divenne marea. Il tempo.
La marea e il vento si incontreranno e resteranno intrecciati. Un giorno.
Si incontrarono Luna Bianca e Tramonto sull'Orizzonte.
Tutto divenne nuvola.
Nuvola fuoco orizzonte gioco maschere. Le maschere a volte sono nell'anima. Io sono nell’erranza. Suono di divino. Siamo anima e divino.
Io cammino tra i miei passi ma mia madre non smette di parlarmi.
Madre mia cosa dirti ancora?
Chiudiamo il libro?
Solo il libro. Ma quando il libro diventa vita la vita cambia.
La vita ti cambia e si respirano i sentieri che saranno terre e mari.
Il resto poi sarà un'altra cosa. Tra te e me. Ci racconteremo la favola delle stagioni. Le stagioni avranno colore e tempeste malinconia e pioggia...
Però...
LUNA BIANCA
disse a
TRAMONTO SULL'ORIZZONTE:
"Non dubitare mai. L'amore ha un suo senso se l'amore conosce certezza. Le nuvole
sono nel capriccio del vento. Tu ama. Semplicemente ama. Amare significa vivere intensamente e ritrovarsi nella memoria".
E TRAMONTO SULL'ORIZZONTE
rispose:
"Io ti cerco per sconfiggere non solo la mia solitudine ma per offrirti l'amore. Il resto è nella foresta. Non mi servono le asce. Fai in modo di restare nella mia tenda. Ti cercherò oltre che nella tenda del mio cuore anche tra le stanze dell’anima. Tu sei la mia Casa".
Poi il vento non ritornò. Non ritornò il vento.
Ci fu un canto portato dalla terra che recitava:
"Quando la solitudine ci lega
noi resteremo slegati.
Quando ci sentiremo slegati noi suoneremo i tamburi.
La tua voce sarà la mia voce e tutto si giocherà sugli echi.
Una favola bella.
Senza illusioni.
Di noi si impossesserà
e vivrà di noi.
Tam. Tam.
I tamburi.
Oh Dio del Sole
raccontami ciò
che finora nessuno
ha mai raccontato".
Chiudiamo il libro?
Questo capitolo. Perché tutto è incompiuto.
Il libro è vita e tu lo hai scritto parlandomi guardandomi chiedendomi...
Che struggente
madre.
Tutto resterà incompiuto.
Io e te siamo viaggio.
Tu nella nostra storia sei destino.
Con papà. Noi siamo destino.
Non smettiamo di esserlo. Siamo stati destino. Saremo destino nel viaggio...
Ho osservato Giulia in una foto. Madre, mi eri sembrata tu.
Siamo a rincorrere memorie. Fotografie ingiallite.
TRAMONTO: "Non osservare mai il cielo nell'infinito. Pensalo tra i confini. Ma non credere che i confini siano limiti".
LUNA: "I confini sono silenzi. Ci vogliono i silenzi per essere veri. Tutto resta incompiuto e noi siamo cammino. Camminiamoci. Non viaggio".
Poi tutto divenne mare.
O pioggia.
Ma divenne!
L'incompiutezza non è storia. Resta malinconia.
Tra il bianco e l'orizzonte il vento.
Vorrei non scrivere più. Ma solo pensare.
Il Pensiero. La nostalgia. Siamo emozione.
Raccogliere tutti i pensieri e farli custodire dalla conchiglia.
Tutti i pensieri in una conchiglia.
Per le vite che ci saranno.
Per le vite che vivremo.
Per le vite che non vivremo.
E poi sarà un altro tempo nel destino che sarà.
Siamo cammino nelle assenze.
Ho l'ultima pagina. Bianca.
Penso. Non scrivo.
Non scriverò- Non ho più parole.
Sono finite in quel giorno che tu hai taciuto ed io ho contemplato il silenzio.
L’ultima pagina non riesco proprio a scriverla.
Madre, tu sì.
Scrivila tu!
L’ultima pagina mi è tanto vicina che diventa distante.
Io non c’ero a quell’ora in cui la luna non è ancora penetrante nel primo meriggio.
Scrivila tu.
Madre
la pagina che io non riesco a pronunciare.
Ci fu un canto portato dalla terra che recitava:
"Quando la solitudine ci lega
noi resteremo slegati.
Quando ci sentiremo slegati noi suoneremo i tamburi.
La tua voce sarà la mia voce e tutto si giocherà sugli echi.
Una favola bella.
Senza illusioni.
Di noi si impossesserà
e vivrà di noi.
Tam. Tam.
I tamburi.
Oh Dio del Sole
raccontami ciò
che finora nessuno
ha mai raccontato".
Chiudiamo il libro?
Questo capitolo. Perché tutto è incompiuto.
Il libro è vita e tu lo hai scritto parlandomi guardandomi chiedendomi...
Che struggente
madre.
Tutto resterà incompiuto.
Io e te siamo viaggio.
Tu nella nostra storia sei destino.
Con papà. Noi siamo destino.
Non smettiamo di esserlo. Siamo stati destino. Saremo destino nel viaggio...
Ho osservato Giulia in una foto. Madre, mi eri sembrata tu.
Siamo a rincorrere memorie. Fotografie ingiallite.
TRAMONTO: "Non osservare mai il cielo nell'infinito. Pensalo tra i confini. Ma non credere che i confini siano limiti".
LUNA: "I confini sono silenzi. Ci vogliono i silenzi per essere veri. Tutto resta incompiuto e noi siamo cammino. Camminiamoci. Non viaggio".
Poi tutto divenne mare.
O pioggia.
Ma divenne!
L'incompiutezza non è storia. Resta malinconia.
Tra il bianco e l'orizzonte il vento.
Vorrei non scrivere più. Ma solo pensare.
Il Pensiero. La nostalgia. Siamo emozione.
Raccogliere tutti i pensieri e farli custodire dalla conchiglia.
Tutti i pensieri in una conchiglia.
Per le vite che ci saranno.
Per le vite che vivremo.
Per le vite che non vivremo.
E poi sarà un altro tempo nel destino che sarà.
Siamo cammino nelle assenze.
Ho l'ultima pagina. Bianca.
Penso. Non scrivo.
Non scriverò- Non ho più parole.
Sono finite in quel giorno che tu hai taciuto ed io ho contemplato il silenzio.
L’ultima pagina non riesco proprio a scriverla.
Madre, tu sì.
Scrivila tu!
L’ultima pagina mi è tanto vicina che diventa distante.
Io non c’ero a quell’ora in cui la luna non è ancora penetrante nel primo meriggio.
Scrivila tu.
Madre
la pagina che io non riesco a pronunciare.