Mio padre aveva due Esercizi commerciali...
Ci sono nobiltà che lasciano il segno e si raccontano per una eleganza che non è scritta soltanto nel sangue, ma nei modi, nei comportamenti, nello stile, in ciò che si è e in ciò che si è stati.
Ma la storia della nobiltà vive tra le pareti di una storia che è il disegno della famiglia, di una famiglia, di una eredità.
Mio padre mi ha raccontato abbastanza e tutto il suo raccontare continua ad essere il vero nella mia vita.
Ci sono nobiltà che lasciano il segno e si raccontano per una eleganza che non è scritta soltanto nel sangue, ma nei modi, nei comportamenti, nello stile, in ciò che si è e in ciò che si è stati.
Ma la storia della nobiltà vive tra le pareti di una storia che è il disegno della famiglia, di una famiglia, di una eredità.
Mio padre mi ha raccontato abbastanza e tutto il suo raccontare continua ad essere il vero nella mia vita.
I Bruni Gaudinieri scavano nel mio viaggio. Ho recuperato lettere che hanno il vissuto dei patriarchi.
Mio padre aveva due esercizi commerciali. Poi uno è stato costretto a chiuderlo. Le carte raccontano.
Zio Mariano ha saputo legare la sua conoscenza della grecità con Pitagora.
Zio Gino ha scritto un libro su come bene si amministra la "cosa pubblica".
Zio Pietro ha saputo fotografare l'epoca in bianco e nero.
Zio Adolfo ha custodito la storia di una famiglia che ha dato voce ad un intero paese. Tutto ha un senso.
"Sai, avevamo due esercizi commerciali...".
Molte volte mi sveglia. Di notte. E mi detta.
Spesso analizzo lo stemma di famiglia. L'aquila con la rosa rossa e i due serpenti. Hanno una logica. Anzi, hanno un sapere. Anzi, hanno una saggezza. L'aquila è sempre con me e osserva i serpenti. Archetipi che hanno lingue a triangolo.
Cammino tra le rose e cerco la palma che non c'è più.
Gli sciamani sapevano ascoltare l'aquila e il suo sguardo aveva le attrazioni della maledizione della luna. La nobiltà si racconta anche quando sono passate epoche perché è nel legame.
Legame di sangue.
Forse un giorno si capirà. C'è sempre un tempo... Porto sempre con me il libro dei Cantici.
Don Fabrizio dove sei...
C'era un tempo che non mi toccava il filo del legame tra nobiltà e famiglia... Ma i simboli parlano e si dichiarino... Chi non ha mai conosciuto il senso della nobiltà non ha la capacità di comprendere.
Mi incammino tra le parole e conservo il vocabolario. Chi è stato non dimentica. Ritorno da uno dei miei viaggi e sfoglio la pagina dei ricordi.
A volte i ricordi smarriscono. A volte danno il tempo alla vita e la vita alla memoria.
Abbiamo avuto servi e servitori.
L'orgoglio rende sempre vivi.
Mio padre continua a raccontarmi. Molte volte però mi sussurra "queste cose tienile solo per te...".
Non so se questa volta potrò ascoltarlo. Mio padre aveva due esercizi commerciali. Avevo dimenticato.
Ma in una valigia c'è una storia che narra.
Mio padre aveva due esercizi commerciali. Poi uno è stato costretto a chiuderlo. Le carte raccontano.
Zio Mariano ha saputo legare la sua conoscenza della grecità con Pitagora.
Zio Gino ha scritto un libro su come bene si amministra la "cosa pubblica".
Zio Pietro ha saputo fotografare l'epoca in bianco e nero.
Zio Adolfo ha custodito la storia di una famiglia che ha dato voce ad un intero paese. Tutto ha un senso.
"Sai, avevamo due esercizi commerciali...".
Molte volte mi sveglia. Di notte. E mi detta.
Spesso analizzo lo stemma di famiglia. L'aquila con la rosa rossa e i due serpenti. Hanno una logica. Anzi, hanno un sapere. Anzi, hanno una saggezza. L'aquila è sempre con me e osserva i serpenti. Archetipi che hanno lingue a triangolo.
Cammino tra le rose e cerco la palma che non c'è più.
Gli sciamani sapevano ascoltare l'aquila e il suo sguardo aveva le attrazioni della maledizione della luna. La nobiltà si racconta anche quando sono passate epoche perché è nel legame.
Legame di sangue.
Forse un giorno si capirà. C'è sempre un tempo... Porto sempre con me il libro dei Cantici.
Don Fabrizio dove sei...
C'era un tempo che non mi toccava il filo del legame tra nobiltà e famiglia... Ma i simboli parlano e si dichiarino... Chi non ha mai conosciuto il senso della nobiltà non ha la capacità di comprendere.
Mi incammino tra le parole e conservo il vocabolario. Chi è stato non dimentica. Ritorno da uno dei miei viaggi e sfoglio la pagina dei ricordi.
A volte i ricordi smarriscono. A volte danno il tempo alla vita e la vita alla memoria.
Abbiamo avuto servi e servitori.
L'orgoglio rende sempre vivi.
Mio padre continua a raccontarmi. Molte volte però mi sussurra "queste cose tienile solo per te...".
Non so se questa volta potrò ascoltarlo. Mio padre aveva due esercizi commerciali. Avevo dimenticato.
Ma in una valigia c'è una storia che narra.